L’emergenza sanitaria scatenata dalla diffusione del coronavirus ha fermato il mondo per più di 2 mesi: ristoranti, bar, centri estetici e tutte le altre attività aperte al pubblico hanno dovuto abbassare le saracinesche, aziende e uffici pubblici hanno dovuto convertirsi a forme di lavoro agile, le persone sono rimaste chiuse nelle loro case. Questo rigido “lockdown”, come è stato chiamato il blocco di tutte le attività e di tutti gli spostamenti, ha funzionato nel contenimento della pandemia: il numero dei contagi è sensibilmente calato e gli ospedali in tutta Italia non si trovano più in stato di emergenza.
All’inizio del mese di maggio si è dato inizio alla cosiddetta fase 2, in cui le attività produttive e commerciali possono gradualmente riaprire, seguendo una serie di norme di igiene e sicurezza. Il virus, infatti, non è ancora stato completamente debellato né è stato ancora trovato un vaccino, quindi le misure di contenimento del contagio sono ancora necessarie, in primis il distanziamento sociale e l’uso di dispositivi di protezione individuale in luoghi pubblici e nei luoghi di lavoro.
Gli spazi delle attività aperte al pubblico dovranno essere ripensati, anche con l’uso di pannelli in plexiglass e altre barriere di protezione, in modo da garantire il rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, che dovranno essere chiaramente comunicate a clienti e dipendenti da apposita segnaletica.
In questo articolo, vedremo cosa devono fare i gestori di bar, ristoranti, centri estetici, stabilimenti balneari e altre attività aperte al pubblico per adeguare i propri locali alle norme anti-covid indicate dall’Inail e ripartire in completa sicurezza.
Misure anti-covid Inail per ristoranti e bar
L’Inail ha pubblicato una serie di documenti che dettano le misure che le attività aperte al pubblico devono adottare per poter riaprire dopo il lockdown dovuto al nuovo coronavirus. Lo scopo di queste misure è garantire la ripresa delle attività, assicurando allo stesso tempo la tutela della salute dei lavoratori e dei clienti.
Per quanto riguarda le attività di ristorazione, le misure riguardano la riorganizzazione degli spazi per assicurare il distanziamento sociale, il ricambio di aria, l’uso della mascherina quando i clienti non sono seduti al tavolo, il divieto di servizio a buffet. Vediamole nel dettaglio.
L’attuale normativa sull’organizzazione dei locali di ristorazione non prevede norme specifiche sul distanziamento ma indicazioni molto flessibili, (uno spazio per cliente seduto di 1,20 mq) con eventuali specifiche disposizioni regionali. La questione del distanziamento sociale nei ristoranti è complesso, anche perché non è possibile l’uso di mascherine da parte dei clienti durante il servizio. Altro aspetto importante è il ricambio di aria e la ventilazione dei locali. Le misure organizzative relative a gestione spazi e procedure come quelle di igiene individuale delle mani e degli ambienti sono quindi molto importanti.
- Andrebbero, in primo luogo e soprattutto in una prima fase, favorite soprattutto soluzioni che privilegino l’uso di spazi all’aperto rispetto ai locali chiusi, anche attraverso soluzioni di sistema che favoriscano queste modalità.
- La disposizione dei locali di ristorazione andrebbe rivisto con una rimodulazione dei tavoli e dei posti a sedere, garantendo il distanziamento fra i tavoli – anche in considerazione dello spazio di movimento del personale – non inferiore a 2 metri e garantendo comunque tra i clienti durante il pasto (che necessariamente avviene senza mascherina), una distanza in grado di evitare la trasmissione di droplets e per contatto tra persone, anche inclusa la trasmissione indiretta tramite stoviglie, posaterie, ecc..
- Le sedute dovranno essere disposte in maniera da garantire un distanziamento fra i clienti adeguato, anche per le motivazioni in precedenza riportate e tenendo presente che non è possibile predeterminare l’appartenenza a nuclei in coabitazione. In ogni caso, va definito un limite massimo di capienza predeterminato, prevedendo uno spazio che di norma dovrebbe essere non inferiore a 4 metri quadrati per ciascun cliente, fatto salvo la possibilità di adozioni di misure organizzative come, ad esempio, le barriere divisorie.
- La turnazione nel servizio in maniera innovativa e con prenotazione preferibilmente obbligatoria può essere uno strumento organizzativo utile anche al fine della sostenibilità e della prevenzione di assembramenti di persone in attesa fuori dal locale.
- Vanno eliminati modalità di servizio a buffet o similari. Al fine di mitigare i rischi connessi con il contatto da superfici vanno introdotte soluzioni innovative, come l’utilizzo di menù alternativi rispetto ai tradizionali (menù scritti su lavagne, consultabili via app e siti, menù del giorno stampati su fogli monouso).
- I clienti dovranno indossare la mascherina in attività propedeutiche o successive al pasto al tavolo (esempio pagamento cassa, spostamenti, utilizzo servizi igienici). È opportuno privilegiare i pagamenti elettronici con contactless e possibilità di barriere separatorie nella zona cassa, ove sia necessaria.
- È necessario rendere disponibili prodotti igienizzanti per clienti e personale anche in più punti in sala e, in particolare, per l’accesso ai servizi igienici che dovranno essere igienizzati frequentemente.
- Al termine di ogni servizio al tavolo andranno previste tutte le consuete misure di igienizzazione, rispetto alle superfici, evitando il più possibile utensili e contenitori riutilizzabili se non igienizzati (saliere, oliere, acetiere, etc.)
Misure anti-covid Inail per barbieri e parrucchieri
Per garantire l’accessibilità ai servizi dopo il lungo periodo di chiusura e in considerazione delle misure da adottare, che ridurranno il numero di trattamenti in contemporanea, si potrà prevedere la possibilità di permettere deroghe ai giorni di chiusura e consentire l’estensione degli orari di apertura dei locali di barbieri e parrucchieri.
Tali misure potranno anche venire incontro ad una probabile alta richiesta da parte dell’utenza e, allo stesso tempo, permettere una turnazione fra i lavoratori con conseguente riduzione della presenza contemporanea di soggetti nel locale.
La razionalizzazione degli spazi tale da permettere il distanziamento potrà essere favorita dalla realizzazione di aree di attesa anche all’esterno dei locali, consentendo ove possibile l’occupazione del suolo pubblico in deroga.
Le misure di sicurezza per barbieri e parrucchieri iniziano da una buona programmazione di tutte le attività e dei tempi medi occorrenti per i trattamenti, necessaria per garantire la sostenibilità delle attività quotidiane.
Quando possibile, già in fase di prenotazione, è necessario predeterminare i tipi di trattamento richiesti per ciascun cliente, per ottimizzare i tempi di attesa e per la prevenzione di ogni forma di affollamento.
La disposizione del locale e la gestione degli spazi potrebbero essere ottimizzati anche tramite soluzioni innovative rispetto alla zona originariamente prevista per l’attesa, al fine di garantire le attività e il distanziamento fra clienti ed operatori. Ad esempio, si possono riorganizzare gli spazi interni sfruttando tali aree per le fasi di attesa tecnica (ad es. tempo di posa del colore). Potranno anche essere utilizzate barriere separatorie fra aree e postazioni al fine di mitigare il rischio (in particolare per le aree lavaggio).
Ecco le misure anti-covid da adottare dalle attività di barbieri e parrucchieri:
- Individuare chiaramente le zone di passaggio, le zone di lavoro e le zone di attesa. È necessario inoltre prevedere una distanza minima di almeno due metri tra le postazioni di trattamento (ad es. utilizzando postazioni alternate).
- Limitare il numero di persone presenti nel locale allo stretto necessario.
- Prevedere orari di lavoro flessibili e, ove possibile, turnazione dei dipendenti.
- Se possibile lavorare con le porte aperte.
- Eliminare riviste ed ogni altro oggetto che possa essere di utilizzo promiscuo nel locale.
- Le attività dovranno avvenire esclusivamente su prenotazione, previo appuntamento online o telefonico. A tal fine è necessaria una buona gestione degli orari per evitare le sovrapposizioni di clienti.
- In fase di prenotazione, il gestore provvederà ad informare il cliente circa la necessità di osservare le misure di igiene personale (ad es. lavaggio della barba) prima di recarsi al locale per il trattamento.
- Ogni cliente accede al locale da solo. Nel caso di clienti che necessitano di assistenza (ad es. minori, disabili, etc.) è consentita la presenza di un accompagnatore da concordare in fase di prenotazione.
Limitare la permanenza dei clienti all’interno del locale esclusivamente al tempo necessario per l’erogazione del servizio/trattamento. - Consegnare all’ingresso una borsa/sacchetto individuale monouso per raccogliere gli effetti personali del cliente da restituire al completamento del servizio.
- Per quanto attiene il pagamento, è opportuno evitare di maneggiare il denaro contante, privilegiando i pagamenti elettronici.
- Durante i trattamenti, è obbligatorio l’utilizzo di mascherine di comunità da parte del cliente come previsto dall’art. 3 del DPCM 26 aprile 2020 a partire dall’ingresso nel locale ad eccezione del tempo necessario per l’effettuazione di trattamenti che lo inibiscano (ad es. cura della barba).
- Fornire al cliente durante il trattamento/servizio una mantella o un grembiule monouso ed utilizzare asciugamani monouso; se riutilizzabili, devono essere lavati ad almeno 60°C per 30 minuti. Una volta utilizzati debbono essere posti e conservati in un contenitore con un sacco di plastica impermeabile poi chiudibile e che garantisca di evitare i contatti fino al momento del conferimento e/o del lavaggio.
- Privilegiare la conversazione con il cliente tramite lo specchio e svolgere le procedure rimanendo alle spalle del cliente in tutti i casi possibili.
- Posizionare soluzioni disinfettanti e dispenser con soluzioni idro-alcoliche o a base di altri principi attivi (purché il prodotto riporti il numero di registrazione o autorizzazione del Ministero della Salute) per l’igiene delle mani all’ingresso e in corrispondenza delle postazioni di lavoro a disposizione del personale e della clientela, con erogatori tali da evitare il contatto con il flacone.
- Relativamente al rischio da SARS-COV-2, sanificare dopo ogni trattamento/ servizio l’area di lavoro e gli strumenti utilizzati (ad es. forbici, pettini, etc.) oltre le normali procedure di prevenzione in atto per il settore (vedere Rapporto ISS COVID-19 n. 19/2020 del 25 aprile 2020).
- Disinfettare frequentemente le superfici comuni, ossia utilizzate da più persone (comprese tastiere, POS, maniglie, corrimani, etc.).
- Pulire giornalmente i locali comuni come spogliatoi e servizi igienici con prodotti specifici. In tali locali, se dotati di finestre, queste devono rimanere sempre aperte; se privi di finestre, gli estrattori di aria devono essere mantenuti in funzione per l’intero orario di apertura. Garantire un ricambio d’aria regolare e sufficiente nei locali di lavoro favorendo, in ogni caso possibile, l’aerazione naturale anche mantenendo la porta di ingresso aperta. Eliminare, ove possibile, la funzione di ricircolo dell’aria negli impianti di riscaldamento/raffrescamento.
- Posizionare nel locale raccoglitori chiusi per i rifiuti.
Misure anti-covid Inail per centri estetici
L’attività di un centro estetico presenta caratteristiche diverse da quella del barbiere e parrucchiere anche se in entrambi si lavora a distanza ravvicinata dai propri clienti. L’estetista lavora in ambienti generalmente singoli e separati (cabine) e le prestazioni tipiche comprendono già misure di prevenzione del rischio da agenti biologici alle quali ci si deve attenere rigorosamente nello svolgimento della normale attività professionale.
In linea generale, i centri estetici devono osservare le stesse norme indicate per barbieri e parrucchieri. Oltre a queste, devono seguire le seguenti indicazioni specifiche:
- Durante i trattamenti estetici, i pannelli della cabina dovranno essere chiusi. Nel contesto dell’attuale emergenza sanitaria dovranno essere adottate specifiche misure soprattutto per le operazioni di cura del viso, incluse quelle di micropigmentazione; in particolare, per i trattamenti del viso che implicano l’uso di vapore, si devono prevedere, ove possibile, operazioni alternative. Tali trattamenti potranno essere effettuati solo in locali fisicamente separati, che devono essere arieggiati al termine di ogni prestazione.
- Sono inibiti, ove presenti, l’uso della sauna o del bagno turco, come anche quello delle vasche idromassaggio.
- Al termine di ciascuna sessione vanno rimossi, con i guanti, le pellicole, i lenzuolini monouso e quant’altro sia stato utilizzato per il trattamento.
- Pulire e disinfettare scrupolosamente tutte le superfici della cabina estetica all’uscita di ogni cliente utilizzando disinfettanti idroalcolici o a base di cloro secondo le indicazioni fornite dalle circolari del Ministero della Salute e dal Rapporto ISS COVID-19, n. 19/2020, con particolare attenzione a tutte le apparecchiature e strumenti e a tutte le superfici con cui il cliente è venuto in contatto.
- Prima di far entrare il cliente successivo, bisogna garantire il ricambio di aria nella cabina il più possibile in modo naturale aprendo le finestre, oppure meccanicamente.
- Tutte le procedure di prevenzione elencate richiederanno inevitabilmente un tempo maggiore del solito, che di conseguenza renderà necessaria una accurata pianificazione dei tempi operativi fin dalla fase di prenotazione secondo gli stessi criteri indicati nella sezione precedente.
Misure anti-covid Inail per stabilimenti balneari
La disposizione della spiaggia deve tenere conto di alcuni criteri quali la determinazione dell’accoglienza massima dello stabilimento balneare in termini di sostenibilità, nell’ottica della prevenzione dell’affollamento, con la finalità di mantenere il distanziamento sociale in tutte le attività balneari sia in acqua che sull’arenile.
- Per favorire un accesso contingentato la prenotazione, anche per fasce orarie, preferibilmente obbligatoria, può essere uno strumento organizzativo utile anche al fine della sostenibilità e della prevenzione di assembramenti, favorendo un’agevole registrazione degli utenti, anche allo scopo di rintracciare retrospettivamente eventuali contatti a seguito di contagi.
- Al fine di evitare code o assembramenti alle casse, sarà favorito l’utilizzo di sistemi di pagamento veloci (card contactless) o con carte prepagate o attraverso portali/app web in fase di prenotazione.
- I percorsi di entrata e uscita dovrebbero, ove possibile, essere differenziati prevedendo chiara segnaletica nell’orientamento dell’utenza.
- La zona ombreggio andrà organizzata garantendo adeguati spazi per la battigia in modo da garantire agevole passaggio e distanziamento fra i bagnanti e i passanti e prevedendo percorsi/corridoi di transito differenziati per direzione e minimizzando gli incontri fra gli utenti.
La disposizione dello stabilimento deve tenere in considerazione i seguenti criteri:
La distribuzione delle postazioni da assegnare ai bagnanti dovrà essere chiaramente organizzata prevedendo:
- La numerazione delle postazioni/ombrelloni e la registrazione per ogni postazione degli utenti ivi allocati, stagionali e giornalieri, per quantificare la capacità dei servizi erogabili.
- L’assegnazione degli ombrelloni e dell’attrezzatura a corredo dovrebbe privilegiare l’assegnazione dello stesso ombrellone ai medesimi occupanti che soggiornano per più giorni. In ogni caso è necessaria l’igienizzazione delle superfici prima dell’assegnazione della stessa attrezzatura ad un altro utente anche nella stessa giornata.
- L’individuazione di modalità di transito da e verso le postazioni/ombrelloni e stazionamento/movimento sulla battigia.
- L’accompagnamento alla zona ombreggio da parte di personale dello stabilimento adeguatamente formato, che informi la clientela sulle misure da rispettare. 5. Le zone dedicate ai servizi dovranno essere facilmente identificabili come anche le misure da seguire.
- Le procedure da seguire in caso di pioggia o cattivo tempo per evitare l’assembramento degli utenti presenti nei locali dello stabilimento.
- Aree delimitate per gli assistenti alla balneazione che garantiscano l’adeguato distanziamento.
Al fine di garantire il corretto distanziamento sociale nello stabilimento e un minor rischio, occorre definire misure di distanziamento minime tra le attrezzature di spiaggia che possano essere di riferimento, fermo restando che deve in ogni caso essere assicurato il distanziamento interpersonale di almeno un metro.
Nella ridefinizione del layout degli spazi, bisogna rispettare le seguenti distanze:
- La distanza minima tra le file degli ombrelloni pari a 5 metri.
- La distanza minima tra gli ombrelloni della stessa fila pari a 4,5 metri.
Le attrezzature complementari assegnate in dotazione all’ombrellone (ad es. lettino, sdraio, sedia) dovranno essere fornite in quantità limitata al fine di garantire un distanziamento rispetto alle attrezzature dell’ombrellone contiguo di almeno 2 metri; le distanze interpersonali possono essere derogate per i soli membri del medesimo nucleo familiare o co-abitante.
Tra le attrezzature di spiaggia (lettini, sdraie, etc.) ove non allocate nel posto ombrellone, dovrà essere garantita la distanza minima di 2 metri l’una dall’altra.
Per le cabine, va vietato l’uso promiscuo ad eccezione dei membri del medesimo nucleo familiare o per soggetti che condividano la medesima unità abitativa o recettiva prevedendo un’adeguata igienizzazione fra un utente e il successivo.
È da vietare la pratica di attività ludico-sportive che possono dar luogo ad assembramenti e giochi di gruppo (aree giochi, feste/eventi).
Per quanto concerne le piscine all’interno dello stabilimento balneare, occorrerà inibirne l’accesso e l’utilizzo.
Per la fruizione di servizi igienici e docce va rispettato il distanziamento sociale di almeno 2 metri, a meno che non siano previste barriere separatorie fra le postazioni.
Deve essere garantita vigilanza sulle norme di distanziamento sociale dei bambini in tutte le circostanze.
Nel complesso, evitare promiscuità nell’uso di qualsiasi attrezzatura da spiaggia, possibilmente procedendo all’identificazione univoca di ogni attrezzatura. In linea generale le attività svolte in mare aperto (ad es. wind-surf, attività subacquea, balneazione da natanti) non presentano a priori rischi significativi rispetto a COVID-19, fermo restando il mantenimento del distanziamento sociale (e delle operazioni di vestizione/svestizione nel caso di attività subacquea), nonché la sanificazione delle attrezzature di uso promiscuo (es. erogatori subacquei, attrezzature quali boma e albero del windsurf, etc).
Gli utenti indossano la mascherina al momento dell’arrivo, fino al raggiungimento della postazione assegnata e analogamente all’uscita dallo stabilimento.
Vanno installati dispenser per l’igiene delle mani a disposizione dei bagnanti in luoghi facilmente accessibili nelle diverse aree dello stabilimento.
Pulizia regolare almeno giornaliera, con i comuni detergenti delle varie superfici e arredi di cabine e aree comuni.
Sanificazione regolare e frequente di attrezzature (sedie, sdraio, lettini, incluse attrezzature galleggianti e natanti), materiali, oggetti e servizi igienici, limitando l’utilizzo di strutture (es., cabine docce singole, spogliatoi) per le quali non sia possibile assicurare una disinfezione intermedia tra un utilizzo e l’altro.
Pulizia dei servizi igienici più volte durante la giornata e disinfezione a fine giornata, dopo la chiusura; all’interno del servizio dovranno essere disponibili, oltre al sapone per le mani, prodotti detergenti e strumenti usa e getta per la pulizia che ciascun cliente potrà fare in autonomia.
Per quanto concerne le docce esse devono essere previste all’aperto, con garanzia di una frequente pulizia e disinfezione a fine giornata.
Locali a prova di covid: come riorganizzare gli spazi per riaprire in sicurezza
Le misure di sicurezza indicate dall’Inail per riaprire le attività al pubblico non devono essere solo attuate, ma anche comunicate in modo chiaro e semplice a clienti e dipendenti. La prevenzione del contagio, infatti, dipende in gran parte dal comportamento delle persone e dal loro rispetto delle norme di sicurezza, come il distanziamento sociale e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.
Per comunicare le misure di sicurezza, segnalare percorsi di entrata e di uscita e aree di attesa, i locali pubblici e commerciali dovranno dotarsi di prodotti di stampa a supporto delle emergenze sanitarie. Queste segnaletiche rappresentano un aiuto concreto per ridurre le possibilità di contagio attraverso le comunicazioni di avvertenza sanitaria, il mantenimento della distanza tra persone e le barriere protettive.
Ecco alcuni prodotti indispensabili per gestire al meglio la comunicazione legata all’emergenza Covid-19 e rendere i locali sicuri e adeguati alle norme igienico-sanitarie per il contenimento del contagio.
Adesivi di avviso covid-19: con gli adesivi, puoi gestire le comunicazioni relative all’emergenza sanitaria su vetrine, pavimenti, metalli e tante altre superfici. Possono essere utili per segnalare la distanza di sicurezza da tenere tra le persone, i percorsi da seguire, le norme da rispettare.
Cartelli covid-19: sono strumenti di comunicazione fondamentali per segnalare l’importanza delle distanze di sicurezza e del flusso all’interno dei locali. Si tratta di supporti rigidi leggerissimi, pronti da appoggiare o appendere.
Espositori covid-19: i supporti pronti all’uso come rollup, totem da pavimento e display da banco ti permettono di gestire le comunicazioni legate all’emergenza Covid-19 in modo dinamico. Essendo privi di sistemi di fissaggio, potrai posizionarle in qualsiasi luogo e spostarli in qualsiasi momento se necessario.
Barriere di protezione parafiato: sono dispositivi fondamentali per l’emergenza sanitaria Covid-19. Queste barriere sono realizzate con materiali trasparenti come plexiglass e PET di vari spessori, utili per chi lavora a contatto diretto con le persone. Possono essere posizionate su uno sportello al pubblico, su una scrivania o presso la cassa del punto vendita.
Espositori da banco covid-19: sono stampati per allestire le postazioni al pubblico con le giuste comunicazioni sui comportamenti per contenere la diffusione del Coronavirus. Questi dispositivi rappresentano un utile supporto per ricordare le regole di comportamento che l’emergenza sanitaria impone.
Pannelli protettivi in plexiglass covid-19: permettono di vedere e interagire con le persone grazie alla trasparenza del supporto, definire una distanza minima di sicurezza e fornire una barriera fisica contro il rischio di contagio. Possono essere posizionati su uno sportello al pubblico, sulla scrivania dell’ufficio o presso la cassa del punto vendita.
Colonnine porta-dispenser covid-19: sono utili per posizionare flaconi con gel igienizzanti, guanti monouso, volantini informativi, da posizionare nei punti di ingresso, attesa e passaggio dei locali.
Visiera protettiva covid-19: rappresenta una barriera di protezione per il viso a supporto degli addetti alle vendite, manodopera e professionisti che quotidianamente svolgono attività a stretto contatto con clienti, fornitori, colleghi, visitatori. Permette di ridurre i rischi di contagio dovuti al contatto continuo e ravvicinato tra persone.
Pannelli divisori: sono pareti mobili e modulabili che permettono di organizzare lo spazio di lavoro in modo da assicurare la protezione sanitaria. Si tratta di supporti autoportanti da pavimento realizzati con pannelli Sandwich Piuma da 20mm di spessore con stampa su entrambi i lati.
I prodotti stampati per la comunicazione delle misure di sicurezza relative all’emergenza del nuovo coronavirus sono indispensabili per riaprire attività commerciali e di ristorazione nel rispetto delle misure anti-covid. Bar, ristoranti, parrucchieri, centri estetici e altre attività aperte al pubblico hanno davanti una sfida impegnativa ma possibile. La loro riapertura aiuterà le città e i loro abitanti a ritrovare la normalità della vita quotidiana interrotta dal coronavirus.